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IACOPO LUZI

IACOPO LUZI

Mah, che dire?

Non molto, suppongo. Sono un interprete e traduttore laureato alla triennale Iulm di Milano, con un master di  1° livello in Relazioni Internazionali conseguito presso il Micri  IULM e una laurea magistrale in Studi culturali e Relazioni Internazionali (indovina un po’? sempre alla Iulm!).

Nel mio tempo libero, faccio lo sputafuoco e ho partecipato ai mondiali Gymnaestrada 2011 di Losanna  e  a quelli del 2015 di Helsinki con la nazionale italiana di arte circense ( tanto perché non c’ho niente da fare).

Adoro gli sport estremi e pratico bungee-jumping, deltaplano, paracadutismo, powerbooking. Inoltre, adoro ogni genere di sport competitivo, non so perdere neanche se mi ci impegno (colpa di mamma Rita) e la mia passione numero 1 è per il calcetto.

Ah dimenticavo: sono un giornalista internazionale dal 2013, mentre in Italia sono diventato giornalista pubblicista a settembre 2015, dopo due anni di sofferenze e molte imprecazioni contro l’ordine dei giornalisti, che fa di tutto per rendere la cosa altamente difficile ai giovani come me. Sono un esperto di public speaking, amante della filosofia moderna e della letteratura internazionale. Il mio sogno sarebbe diventare uno scrittore, ma visti i tempi che ci sono anche l’amanuense andrebbe bene.

Al momento ce la sto mettendo tutta per realizzare i miei sogni. Da settembre mi sono trasferito a Chicago, nell’Illinois, e studio e lavoro presso la Medill School of Journalism di Evanston, all’interno della Northwestern University. Secondo i ranking internazionali è la seconda miglior scuola di giornalismo al mondo, ma per quanto mi riguarda vedo il tutto come la più grande occasione della mia vita.

Scrivo, o per lo meno ci provo, come  giornalista freelance per Corriere.it, , Qcode Magazine, The Post Internazionale  e sono vicedirettore presso Informazione.tv, il giornale web più letto di Fermo, la mia città d’origine

Pensare che ho iniziato a lavorare con un reportage direttamente da Erbil, nel nord dell’Iraq, così, giusto per prendere confidenza con il mestiere. Della serie: imparare le cose direttamente sul campo.

Nel 2013 ho lavorato a Roma presso la sezione webtv dell’agenzia stampa IPS (Intern Press Service), con sede alla Fao, in Viale delle Terme di Caracalla, dove ho girato un videodocumentario direttamente dalla centrale nucleare di Chernobyl.

Ho scelto di emigrare in America, perché, ahimè, in Italia, come giornalisti o anche passando per le “emerite” e prestigiose scuole di giornalismo, sono sempre e solo uccelli senza zucchero. In gergo una vera fregatura.

Della serie: ” Ammò che ce scrivo qua? “

Amo i viaggi, sono la mia vita, la mia essenza. Ho vissuto a New York, dove tenevo un blog,  e il mio vicino di casa era Robert de Niro. Ho trascorso sei mesi a Malaga, in Spagna, per l’Erasmus nel 2011 e ho viaggiato in lungo e in largo per il mondo, toccando tutti i continenti tranne i poli.

Secondo i miei calcoli ho preso 112 voli in vita mia. Sono stato in Brasile, Cina, Iraq, Australia, Marocco, Messico, Albania, Grecia, Spagna, Olanda, St.Martin, Ucraina, Portogallo, Inghilterra, Danimarca, Francia, Belgio, Polonia, Germania, Montenegro, Turchia, Argentina, Norvegia,Gibilterra, San Marino, Stato del Vaticano,  Repubblica Ceca, Austria, Svizzera, Lussemburgo, Croazia, Slovenia, Slovacchia, Finlandia e ho attraversato l’America da Chicago fino a Los Angeles lungo la Route 66. (potete vedere una mappa in questa sezione del mio sito: https://www.duemondi.net/i-paesi-del-mio-mondo/)

Per il resto, che dire….sono un factotum!!!! Mi adatto e cerco sempre di trarre il massimo da ogni esperienza. Il mio professore di Writing mi ha definito un “cowboy”, che non è una cosa negativa né positiva, è giusto un giornalista che sarebbe disposto a buttarsi anche nella peggiore delle situazioni pur di seguire una notizia. E ha ragione. E’ così…

Una frase che mi identifica?

“Se vedi centinaia o migliaia di persone normali che cercano di scappare da un posto, mentre un manipolo di pazzi cerca di entrarci, non c’è dubbio: sono giornalisti”

H.R. Knickerbocker

Anche se il mio motto è uno solo:

“Per le cose impossibili ci provo, per i miracoli mi sto attrezzando”.

E quasi quasi, a volte, mi riescono…

 La mia timeline lavorativa dal 2013 a oggi:

I miei link: