Una spiaggia tipica di St.Martin

Una spiaggia tipica di St.Martin

Spesso è molto meglio avere qualcosa da fare, che ti occupi il tempo, piuttosto che il nulla più totale, una noia assoluta senza sapere come occupare i propri giorni, se non ripiegando su allettanti cheesecake da divorare a pranzo e cena.

Non proprio il massimo per la salute.

E poi, all’improvviso, come piovuta dal cielo, arriva un’occasione che non ti aspetti: un viaggio inatteso fuori dagli Stati Uniti.

E’ ciò che mi è successo questa settimana, durante il periodo dello Spring Break.

Senza lezioni, la situazione era abbastanza soporifera per uno come me abituato ad avere sempre qualcosa da fare, e poi, ecco giungere il mio amico Yuya a propormi un’offerta decisamente fuori dal normale, dall’oggi al domani: un viaggio con un’offerta last minute verso St.Martin, un’isola sperduta in mezzo al Mar dei Caraibi, soprannominata anche l’isola degli aerei.

Il motivo è presto spiegato: St. Martin è l’unico posto al mondo, dove è possibile assistere all’arrivo e alla partenza degli aerei, nell’aeroporto “Princess Juliana”, direttamente a pochi metri dalla pista di decollo.

Un cartello a cui dare retta...

Un cartello a cui dare retta…

Per uno come me, qualcosa di irresistibile: senza sapere manco dove fosse di preciso il posto, giusto il tempo di procurarmi un costume e, via, partenza!!!

Quattro ore di volo sono sufficienti per passare dai 3° di New York ai 27° di St.Martin, sebbene l’arrivo sia stato decisamente dei più comici, in quanto indossavamo cappotti invernali e all’uscita dall’aeroporto, l’impatto con il caldo è stato qualcosa di traumatico, tanto da arrivare all’ostello(fortunatamente distante poche centinaia di metri dall’aeroporto) praticamente mezzi nudi, con tutti quanti i nostri pesanti indumenti fra le mani.

Ma cosa ha di particolare questa isola, al di là degli aerei? E’ il territorio più piccolo al mondo diviso fra due stati, la Francia nella parte settentrionale e l’Olanda nella parte meridionale, dove si parlano due lingue e esistono due distinte monete, l’Euro nella zona francese e il Fiorino delle Antille nella zona olandese. Va detto comunque che ovunque viene accettato il dollaro americano e la stragrande maggioranza degli abitanti parla l’inglese come prima lingua.

Come tutte le isole dei caraibi, St.Martin è ricca di spiagge dalle sabbie dorate, acque cristalline e palme, mentre il pesce costa veramente poco ed è possibile, soprattutto a Pinel Island(un’isoletta a 5 minuti di barca dalla città di Cul de Sac, nella zona francese), gustare delle gigantesche aragoste, pescate direttamente dal mare, a prezzi veramente irrisori se paragonati con quelli tradizionali al kg.

Ma la cosa veramente eccezionale, come già detto in precedenza, è una spiaggia chiamata Maho Beach, che sorge proprio ai piedi della pista dell’aeroporto locale.

Ecco un video con l’arrivo di un Boeing: 

Questa piccola spiaggia è una metà obbligatoria per tutti i turisti dell’isola, in quanto dalla mattina alla sera, è possibile assistere all’atterraggio e al decollo degli aerei di linea, con Boing 747 che sfrecciano a tutta velocità, atterrando a una cinquantina di metri dalla vostra testa, e Jumbo Jet che, preparandosi al decollo, creano con l’accensione delle turbine degli spostamenti d’aria talmente forti, da scaraventare via le persone che si frappongo sulla loro traiettoria di partenza.

Ecco un video con la partenza di un Boeing: 

WOOOOOWWW!!!

WOOOOOWWW!!!

E’ qualcosa d’incredibile, a volte persino terrorizzante, perché gli aerei sembrano quasi venirvi addosso, per poi deviare sulla pista all’ultimo momento.

Ma lo spettacolo è garantito. Ed è pure gratis!

In quest’isola tutto gira come a rallentatore, senza fretta né alcun tipo di stress, classico paradiso fiscale dove molti europei, compresi alcuni imprenditori italiani di cui nessuno ha voluto rivelarmi il nome, vengono a nascondere i propri soldi “sporchi”, St.Martin vive di turismo e merce(soprattutto telecamere) venduta senza sgravi fiscali, eppure basta allontanarsi un po’ dalla massa di turisti che affolla zone dell’isola come la città di Philipsburg, per scoprire una terra completamente diversa, anni luce distante dal casino e dalla baraonda di isole come le Hawai o le Maldive.

Insomma: un piccolo angolo di felicità. Un’isola diversa, nella sua microscopicità.

Cosa succede solitamente a Maho Beach

Cosa succede solitamente a Maho Beach

Sebbene abbia avuto poco tempo a disposizione, anche al sottoscritto ha fatto bene(nonostante una bella scottatura sul collo) questo piccolo break caraibico, per staccare la spina dal caos di New York e ritemprare il fisico da tutto il freddo polare dei due mesi passati qui negli Stati Uniti.

Ci voleva proprio.

Perchè, eh già, sono due mesi ormai che sono arrivato qui e manco dall’Italia. Lo ammetto: la nostalgia inizia a farsi sentire un po’.

Nonostante abbia sempre viaggiato e viva fuori casa da anni, non mi ero mai assentato così tanto da Fermo, la mia città, il mio punto di ritorno sempre e comunque, e questa cosa è una situazione veramente insolita per me. Decisamente nuova.

Ad ogni modo, siamo a metà del percorso, il traguardo è vicino: non resta che rimboccarsi le maniche e andare avanti.