Dicembre era finalmente arrivato e, con esso, il freddo pungente e gli addobbi di Natale.
Le vetrine dei negozi erano state decorate con ghirlande e festoni natalizi, mentre lungo le strade della Città senza nome la gente camminava veloce in preda alla sfrenata caccia del regalo più bello,quello da mettere sotto l’albero alla vigilia, per la gioia dei più piccoli e dei più grandi.
Tutto scorreva troppo in fretta e nessuno sembrava accorgersi di un vecchio vestito in modo strano in un angolo della strada che gridava da dietro un piccolo banchetto:
”Venite signori e signore! Non affrettate il passo, ma fermatevi un attimo ad ammirare il più bel dono che si possa regalare,io vi offro una cosa che non ha prezzo: la magia del Natale!”.
Nessuno sembrava dargli ascolto e così il povero vecchietto rimaneva lì al freddo,mentre deluso assisteva al mero spettacolo del consumismo natalizio.
Gabriel era un ragazzo come tanti,uno di quelli che non fareste salti mortali per essergli amico, ma che, tuttavia, vi piacerebbe conoscere in qualche modo.
Un sedicenne come tanti altri, che se ne stava in disparte mentre camminava per la strada,occhi bassi e cuffie nelle orecchie,il cappello a mo’ di elmo e un’ idea fissa nella mente:a lui non piaceva il Natale.
A chiunque gli augurasse buon Natale aveva sempre risposto: ”Io non credo nel Natale!”.
Il cielo di quel giorno era limpido, neanche una nuvola in cielo, eppure le stelle non si vedevano, ma, in fondo, a Gabriel cosa importava? Non gli era mai venuto in mente di alzare la testa verso l’alto, quando, a un certo punto, il giovane ragazzo passò di fronte al banchetto del vecchietto vestito strano: “Ragazzo, lo vorresti il regalo più bello del mondo?”, disse il vecchio fermando Gabriel, ma egli rispose seccamente come chi ha voglia di andarsene: ”Mi scusi signore, proprio non mi interessa,mi dispiace…”
E mentre il ragazzo se ne andava, il vecchietto gli chiese:
– “Ma io ti offro la magia del Natale, non la vorresti proprio, giovanotto?”.
– “La magia del Natale? Figuriamoci!…….Il Natale non esiste,è soltanto una banale festa inventata per far’soldi e augurarsi qualcosa che non sia una cattiveria, sentirsi buoni per qualche momento e poi dimenticarsi tutto dopo pochi giorni. Io purtroppo non ci credo più, signore!”.
Il vecchietto rimase basito di fronte a tanta sincerità ma, dentro i suoi occhi, poté comunque intravedere una piccola luce che brillava ancora, come quella di una candela che lotta contro il vento per non spegnersi.
Per questo gli rispose:
”Non ci credi o forse sei tu che non vuoi più crederci? Non ti ricordi di quando eri piccolo e stavi sveglio tutta la notte aspettando il mattino di Natale? E di quando per la strada ad ogni passante dicevi sempre: ‘Buon natale signore, buon Natale signora!’, non lo ricordi più?”.
Il ragazzo restò sorpreso da quelle parole,e mentre si chiedeva chi fosse veramente quella persona che aveva davanti, il vecchietto gli disse:
”Vedi…..magari è vero che la gente non crede più nel Natale, troppo indaffarata dalla propria vita quotidiana per potersi soffermare, anche solo un secondo, a pensare alla magia del Natale e per sentirsi più buoni, forse è solo un ipocrisia, come dici tu, ma, pensa, se invece una persona,anche una soltanto,cominciasse a sentirsi veramente più buona, a credere sul serio in questo mese dell’anno come ad un occasione per fare del bene al prossimo, allora il Natale non perderebbe più valore, tornerebbe ad avere un senso: un nuovo e profondo significato.
Perché la magia di Natale è in ognuno di noi e se un primo uomo, anche uno soltanto, ricominciasse di nuovo a crederci come in qualcosa di realizzabile e non più come ad un’ utopia, potrebbe dare inizio ad un processo collettivo che porterebbe prima uno, poi dieci ed infine tutti quanti gli uomini a credere nuovamente nel Natale.
Non più come un periodo dell’anno,ma come uno stato d’animo.
Una condizione dell’essere che porti gli uomini a una riscoperta di quei loro sentimenti ormai perduti.
Non sarebbe bello,Gabriel?! ”.
A quel punto incominciò a nevicare e il ragazzo, stupito, alzò di colpo lo sguardo al cielo ma, quando lo abbassò, davanti a lui non vide più nessuno: il banchetto era vuoto e il vecchietto magicamente sparito.
Era sconvolto, ciò nonostante dentro di lui percepiva un’ insolita sensazione di felicità, di fiducia e di speranza per quello che aveva sentito,un’ emozione che credeva aver dimenticato, eppure disse tra sé e sé: ”Com’è’ possibile? Il Natale ormai è smarrito per sempre!”.
Ma una voce nella testa gli rispose sussurrando: ”Lo spirito del Natale esiste ancora………non puoi immaginare quanto……..credimi Gabriel!”.
E così, dopo aver sentito queste ultime parole,come preso da una gioia irrefrenabile, il ragazzo si levò il cappello e guardando una donna passare, sorridendo, gli disse:
”Buon Natale,signora!”.
Una storia di: IACOPO LUZI