Dicono che il viaggio sia una fuga.
Una sorta di scappatoia per allontanarsi dai propri problemi, dalla propria quotidianità, dalle proprie responsabilità.
Prendi, parti e tanti saluti. Eppure ditemi se al mondo può esistere qualcosa di altrettanto simile?
Il viaggio è scoperta, conoscenza, esperienza pratica, vita vissuta. Da un viaggio esci sempre diverso: più ricco.
C’è chi dice che una notte di sesso in più,sia un libro letto in meno, ma preferirei riprendere questa frase e riadattarla così:  “Un viaggio in più è un libro letto in meno.”

Con questa premessa, mi accingo a narrarvi il viaggio attraverso l’arcipelago delle Eolie.
Assortimento vario di Crudità

Dopo una serata passata a provare, senza troppi complimenti, specialità di pesce siciliane in un ristorante con vista direttamente su Reggio Calabria (un ristorante dal nome “Bellavista” che mi sentirei di consigliare se ci capitate) il viaggio incomincia all’alba, con tre ore di sonno e un aliscafo pronto a partire.

L’unico inconveniente della serata? Il fatto di essermi ritrovato a cena con Circe e un suo amico. 
Immaginate la scena: loro due che si guardavano, chiacchieravano, una candela nel mezzo e poi io, di fronte a loro, che assaltavo le varie portate senza preoccuparmi più di tanto della situazione da candelabro.
Quando si dice: pancia mia, fatti capanna!!!
Saliamo sull’aliscafo, il quale attraccherà in quasi tutte le isole, e decidiamo che scenderemo a terra solo in quella che ci ispirerà maggiormente.
Stromboli

Sarebbe stato bello poterle visitare tutte con calma, ma il tempo è tiranno, perciò…

La prima isola nella quale attracchiamo è Stromboli: piccola, molto piccola, spiagge nere come la pece, casette bianche in riva al mare e sullo sfondo il vulcano silenzioso.
Tempo che avremmo impiegato per visitarla: due ore. Non va bene…….next one, please!!!
La seconda isola è Panarea: natura incantevole, case in riva al mare, ristoranti invitanti…..quasi quasi scendo.
Panarea

Poi Circe mi fa:

                           
              -“Ma sai che qui costa tutto un occhio della testa?”
       – “Un occhio della testa? Mmmmm….ok. Prossima isola!!!”
 
Dopo due ore, arriviamo finalmente a Salina, la seconda isola più grande dell’arcipelago.
Forse perché ispirato da non so cosa, forse perché spinto a forza fuori dalla nave da Circe(quando vuole, sa essere molto convincente) alla fine approdiamo al molo di Santa Marina Salina.
Dovete sapere che le Eolie sono isole di origine vulcanica dalla natura brulla lungo le pendici dei vari monti, con delle scogliere che cadono a piombo direttamente nel mare.
Le sabbie sono in prevalenza sassose e, a meno che non decidiate di affittare un asino per spostarvi attraverso l’isola, il consiglio migliore che potrei darvi è quello di prendere il bus pubblico.
No taxi e visite guidate per due motivi: costano una cifra improponibile e poi i veri viaggiatori vanno sempre allo sbaraglio. Giusto una mappa……sempre se c’è.
Le strade di Salina che collegano i vari paesini fra di loro sono ripide, strette( tanto che il bus sfiora più di una volta un tamponamento con macchine provenienti dall’altra lato) e piene di curve, ma lo spettacolo che offrono è unico. Scorci di panorama mozzafiato ad ogni tornante.
Ma se soffrite il mal d’auto, un consiglio: evitate di salire a bordo. Non ne uscireste vivi.
La spiaggia di Rinella (Isola Salina)

Alla fine, riusciamo ad attraversare tutta l’isola, fino ad un paese davanti al mare dal nome Rinella: quattro case adagiate sulle rive di una baia, un piccolo molo, alcune barche dei pescatori e un silenzio che infonde subito pace e serenità.

Come tornare indietro di cinquant’anni senza rendersene nemmeno conto.
E devo dire che fare il bagno in quella spiaggia, per quanto possa essere stata una banalità, è stata per il sottoscritto un’esperienza incredibile: il mare,neanche un filo di sporco, l’acqua limpida e gelida, rimanendo a mollo per ore, a pancia all’aria ( io son fortunato perché ne ho un bel po’) in completo relax,  fino ad uscire con la pelle che sembra quella di un vecchio.
Mentre intorno a te regna la pace più sovrana: sono cose che ti rigenerano nel corpo e nello spirito.
E un pezzo di cuore se ne va, per sempre parte da quel momento in poi, di quell’angolo di paradiso.
Lipari

Tanto da lasciare quel paesino a malincuore, ma c’è un traghetto che ci aspetta…..

Si torna a Messina stanchi morti, completamente ustionati e nonostante Lipari e Vulcano( a mio parere carine ma nulla di sensazionale, giusto le dimensioni della prima e il vulcano della seconda), quasi viene la voglia di andare in hotel e mettersi a dormire.
Poi uno squillo al cellulare, la chiamata di Circe e le quattro paroline che mi fanno sempre destare da qualunque torpore: “Iacopo, stasera ti porto di nuovo a mangiare pesce….”
E io, onestamente, come potrei mai rifiutare?
Il mio paradiso