Insomma, il Penis Captivus...un cattivone!

Insomma, il Penis Captivus…un cattivone!

Tutti voi ricorderete la notizia che risale a qualche settimana fa di una coppia di amanti rimasta incastrata a Porto San Giorgio, nel bel mezzo di un amplesso in acqua. Lui  avvocato di Fermo, lei architetto di Porto Sant’Elpidio, prontamente soccorsi e portati all’ospedale, dove una provvidenziale iniezione ha “disincagliato” i due poveretti.

La notizia ha fatto il giro del mondo, ma nessuno avrebbe potuto immaginare che sarebbe arrivata fin negli Stati Uniti, per la precisione all’attenzione del sito Snopes, famoso a livello globale per smascherare le bufale. Sito che avrebbe rivelato l’inaspettato: la storia è molto probabilmente solo una leggenda metropolitana. In soldoni: una bufala inventata.

Certo, viviamo in un mondo di bufale e basta poco per abboccare. Anche i più esperti possono correre nello spiacevole errore di incappare in una “fregnaccia”, una notizia non vera. Basti pensare alla recente bufala di Genova, dove si era scritto che gli immigrati si erano rifiutati di spalare il fango dopo l’alluvione, oppure alla tanto famosa notizia per cui il Wi-Fi nuoceva gravemente alla salute. Tutte notizie rivelatesi false dopo debita verifica.

Mica perché, qui parliamo tanto di bufale, ma pure il sottoscritto, in passato, è stato vittima una volta di cotali abboccamenti. Può capitare.

Ad ogni modo, nel mondo del giornalismo capita molto spesso di leggere notizie pubblicate dai quotidiani più prestigiosi, che poi si rivelano essere semplicemente delle mastodontiche bufale. (Qualcuno ricorda la notizia di Repubblica dove si parlava dell’introduzione della terza spunta di visualizzazione sui messaggi di Whatsapp?).

Una bufala degna di tre spunte

Una bufala degna di tre spunte

Addirittura, alcune malelingue sono solite dire che certi giornali, specialmente quelli locali, hanno la tendenza a inventarsi notizie impossibili da verificare (furbi loro, eh?), senza alcun dettaglio e che richiamano l’attenzione dei più per portare visualizzazioni ai propri siti e far salire il contatore delle visite.  Eccovi un esempio segnalatomi in passato, ma ripeto, sono solo malelingue, quindi il tutto potrebbe essere vero oppure no.

In generale,  il fenomeno della bufala, o in gergo tecnico della “notizia non verificata o non verificabile”, spesso trova maggiormente terreno fertile all’estero, specialmente in Inghilterra dove tabloid come il Daily Mail vivono di simili notizie (vedi la storia del sushi e dei vermi)  ma questa volta la bufala è tutta nostrana. 100% Made in Italy. E la cosa che fa più clamore è il fatto che la bufala della “coppia incastrata” abbia fatto il giro del mondo. Lasciamo perdere i commenti sulla figura che possiamo averci fatto.

Spesso il punto forte di simili notizie è la loro inverificabilità e il fatto che se sono vere, bene bene, se non lo sono, va beh, amen. Può capitare.

La pagina di Snopes con la notizia

La pagina di Snopes con la notizia

Parlando della notizia di Porto San Giorgio, che tanto aveva tenuto banco nelle settimane scorse e sui social è rimbalzata ovunque in maniera esponenziale, il sito americano Snopes si è occupato del caso, analizzando il tutto e arrivando alla conclusione che qualcosa non quadrava. Ci sono molti indizi che fanno credere che il tutto sia solo una leggenda metropolitana, in parole povere “Na bufala”.

Difficile stabilire quale fonte sia stata la prima a dare tale notizia. Snopes afferma sia stato il Mattino nella giornata del 15 Ottobre, ma considerando come la notizia sia stata ripresa da molti giornali e siti italiani (Messaggero, Leggo, Il Gazzettino), grandi e piccoli, rimane incerta quale sia stata la testata da cui sia partita la bufala. Addirittura il Resto del Carlino dava la notizia il 10 Ottobre.

Il fatto appariva così:

“Una bella giornata di sole e una giovane coppia decide di concedersi l’ultimo bagno in mare della stagione, ma arrivati sulla spiaggia di Porto San Giorgio i due si scambiano qualche effusione di troppo. Complice il caldo e la tranquillità della spiaggia di ottobre i due si immergono in acqua e consumano un rapporto sessuale completo. Il problema è che dopo l’amplesso, al momento di uscire, lui rimane incastrato dentro di lei. Colpa dell’effetto ventosa. È successo ieri”.

La storia sembra proprio uscita da una commediaccia all’italiana anni ’80, una di quelle notizie che si sono sempre conosciute nell’immaginario collettivo, quel tipo di storie bizzarre e divertenti che dagli amici si sono spesso sentite raccontare tipo: “Un amico di mio cugino conosce un tipo che ha visto due che una volta si sono incastrati mentre facevano l’amore, etc etc”.

Fatto sta che: Perché in questo caso la notizia ha tanto l’aria di essere una bufala?

Il sito Snopes, famoso per essere uno dei portali antibufala migliori del mondo, sostiene che per quanto la notizia apparisse uguale identica in molti giornali, era impossibile stabilire in quale giorno esatto fosse accaduta veramente. Alcuni scrivevano il 12 ottobre, altri il 15 ottobre, altri ancora il 14 ottobre. Insomma, la notizia era successa “ieri”, ma non si sapeva esattamente quando.

Altro indizio sono i dettagli della notizia: vaghi e, tutto sommato, poco credibili.

Innanzitutto, partiamo dall’aspetto medico: avere rapporti sessuali in acqua è appurato che presenti alcuni rischi, ma non di certo il noto “effetto

I risultati "scarsi" su Pubmed

I risultati “scarsi” su Pubmed

ventosa”. Stando alla letteratura medica, qualche caso di penis captivus, ovvero del cosiddetto “pene incastrato dentro la vagina” esiste, ma sono una vera e propria rarità. Anche il sito internazionale di medicina Pubmed, gestito dalla prestigiosa US National Library of Medicine and National Institute of Health,  digitando “penis captivus“, riporta solo cinque articoli scientifici che parlano del fenomeno o riportano dei casi realmente avvenuti. L’ultimo, pensate, è risalente al 1983.

Ad ogni modo, del fenomeno se ne parla così: “The symptom of penis captivus during sexual intercourse has had a largely hearsay existence in medical history, and rumour has embellished the drama of its occurrence. It is not entirely mythical, however. It seems to have been a symptom of great rarity in former times and to have vanished perhaps completely in this century.

In parole povere: fenomeno rarissimo, quasi scomparso in questo secolo.

Anche il sito Medical Daily spiega il fenomeno in questa maniera.

Parlando del Penis captivus, non sembrano esserci plausibili correlazioni con bagni in mezzo al mare, e anche presumendo che accadesse, rimarrebbe un fenomeno della durata di pochi minuti. Non ore.

Senza nessuna conseguenza imbarazzate o drammatica come successo alla coppia fermana. Che poi, parlando con un mio amico medico, mi disse: “Onestamente, in 5 anni di pronto soccorso, mi è capitato di vederne di tutti i colori, ma mai una cosa simile.” Ovviamente la testimonianza di per sé non ha un granché di valore, ma serve per rendere l’idea.

Un solo medico, in una lettera al British Medical Journal del 1977, insiste che nel 1947 due sposini sarebbero stati trasportati in ambulanza al Royal Isle of Wight County Hospital e lì separati somministrando alla ragazza un anestetico.

Tornando alla storia della sfortunata coppia fermana, ci sono altre cose che non tornano: si narra dell’intervento di una persona che avrebbe portato degli asciugamani ai due incastrati per coprirsi una volta usciti dall’acqua, e si accenna all’intervento salvifico di un loro amico medico (chi era questo medico, tra l’altro, nome, o almeno le iniziali?) che li avrebbe portati al pronto soccorso. Notare: si parla di pronto soccorso ma non viene specificato di quale ospedale. Fermo? Ancona? Mah, mistero!

Muuuuuu!!!! Buuuuufaaaaalaaaa!!!

Muuuuuu!!!! Buuuuufaaaaalaaaa!!!

Ad ogni modo, Snopes si domanda: “Possibile che in un mondo dove regnano sovrani gli smartphone, nessuno abbia scattato una foto? Nessuno abbia visto niente, nada de nada?”

Beh, in effetti, suona un po’ strano….

Dopo tutti questi indizi che sembrerebbero mettere in dubbio la veridicità della notizia, o per lo meno che impedirebbero ai conti di tornare (per quanto nel profondo si senti echeggiare da un bel po’ “Bufalaaaaa!!! Muuuuu!!! Questa è tutta una bufalaaaa! Bufaloooonaaa!!!)  proviamo invece a spiegare il perché la notizia si sia diffusa a macchia d’olio: perché richiama la classica scena da leggenda metropolitana.

Equazione:

Amplesso in un luogo insolito + Incidente assurdo + Esposizione pubblica + Un quantitativo incalcolabile d’imbarazzo=Un mix esplosivo.

Troppo ghiotto perché non ingolosisse qualche giornalista furbacchione, gergalmente denominato “giornalaio” (con tutto il rispetto per i giornalai veri, il cui lavoro è encomiabile).

Mi immagino la scena, anzi, le due scene possibili:

Prima Scena:

Giornalista(fra sé e sé): “Oggi non c’è niente sul sito, cosa posso fare per smuovere un po’ la situazione? Mi invento una “boiata”, magari facendo riferimento a qualche luogo comune o storiella popolare già sentita, e vedi quanta gente abboccherà.

Seconda Scena:

Giornalista(con lo sguardo appiccicato allo schermo del pc): Guarda questa notiziaaaa!!! Che figataaa!! Aspè, ma non è verificata e le fonti non sembra così attendibili, sembra quasi una bufala. La mia deontologia professionale mi imporrebbe di verificare la notizia e verificarne la veridicità, però va beh, si è fatto tardi, l’occasione è ghiotta per portare click, mettiamola comunque, “che ce frega?”. Tanto comunque sia…”

Tornando seri, cercando rapidamente su internet (ecco cosa dice Wikipedia), è possibile leggere come la leggenda del “Penis Captivus” abbia iniziato a

Sorpresaaaa!!!

Sorpresaaaa!!!

circolare già ai tempi del Medioevo, e che gli elementi della storia siano rimasti invariati nei secoli. Sempre la stessa solfa, ripresa, modificata e riadattata per far abboccare i “beccaccioni”… pardon, i lettori.

Unica differenza: se un tempo tutto ciò rimaneva una chiacchiera, una diceria, soltanto una voce, oggi tali notizie finiscono su internet e sui social, diventando il pane quotidiano di molti “giornalisti”, che ci marciano a notizie del genere.

Le bufale rimangono. Cambiano soli i mezzi di diffusione.

 

 

Fonti che hanno ispirato l’articolo: 1) http://www.wired.it/scienza/medicina/2014/10/24/bufala-penis-captivus/?utm_source=facebook&utm_medium=marketing&utm_campaign=wired 

2)http://www.snopes.com/risque/phallacies/stuckcouple.asp