Mi trovavo a girovagare,
perso fra le Avenue di Manhattan,
quando la vidi passare accanto.
Mi urto senza neanche guardarmi e in un secondo era già andata via.
Ma con la coda dell’occhio, avevo potuto osservare chi fosse.
Bionda, un neo sulla guancia e un vestito bianco mosso dal vento.
Forse era un angelo, forse era solo una sconosciuta.
Ma nella mia immaginazione mi rallegravo, pensando di aver incontrato ad un semaforo
della Fifth Avenue, l’anima di New York.
Uno spirito di nome Marylin Monroe …

Iacopo Duemondi Luzi