Marianna a bordo di un aereo

Marianna a bordo di un aereo

Capita di volare una notte intera dall’Australia, sorvolando tutto l’Oceano Indiano, fino ad arrivare a Dubai negli Emirati Arabi. Una volta atterrati, con tutti i vari gesti scaramantici vista la fifa degli aerei, anziché trovare un posto per trascorrere la notte in attesa del prossimo volo, può succedere che si preferisca attraversare mezzo aeroporto, passare i controlli di sicurezza al contrario, facendo immancabilmente suonare tutto e allertando così mezza sicurezza, farsi timbrare il visto sul passaporto per un’ora soltanto e incontrare una persona in un caffè.
Tutto ciò pur di fare una nuova intervista per la “Sala dei ritratti”.
Può succedere, tipo a me, ma questa volta lo sforzo valeva, credetemi. In un Café dell’aeroporto di Dubai mi incontro con Marianna Bolbot, una ragazza italo-polacca, cittadina del mondo che, da quasi un anno, si è trasferita nella città per eccellenza degli sceicchi e dei petroldollari per lavorare come hostess alla Emirates, una delle compagnie aeree più prestigiose del mondo.
Venticinque anni, un sorriso radioso e un’allegria contagiosa, Marianna è una fermana doc, nata nel quartiere di San Francesco, dove possiede una casa insieme a sua madre Caterina. A marzo dell’anno scorso ha preso, fatto le valigie ed è partita alla volta di Dubai. Per cambiare completamente vita.
Origini polacche e un curriculum universitario da fare invidia, tanto da avere un double degree (una doppia laurea) in

Marianna con la divisa ufficiale della Emirates

Marianna con la divisa ufficiale della Emirates

Global Studies conseguito presso le Università di Roskilde, 30 km da Copenhagen(Danimarca), e di Breslavia, nel sud della Polonia, dove ha vissuto e studiato per due anni.
Con un inglese da far invidia a molti madrelingua, la storia di Marianna inizia nel 2013, quando a Giugno si laurea con il massimo dei voti e decide, dopo molto tempo lontano da casa, di tornare a Fermo per l’estate. Da lì la ricerca di un lavoro che sembra proprio difficile da trovare, nonostante il curriculum, e un’offerta da Parma che sembra prometterle mari e monti, ma che alla fine si rivela essere solo fumo e niente carne. Passano quasi sei mesi e Marianna, a buon ragione, stancatasi di aspettare decide di cambiare, di svoltare e provare qualcosa di totalmente diverso: le selezioni per diventare assistenti di volo della Emirates.

Vita a bordo

Vita a bordo

“Era sicuramente qualcosa di diverso. Eppure mi affascinava molto la prospettiva di poter viaggiare, poter scoprire nuovi posti e nuove culture, trasferendomi allo stesso tempo in una città affascinante come Dubai. E, inoltre, ero stufa di aspettare. Era il momento di fare qualcosa…”
E così rotta verso Bari dove, insieme con tantissime altre ragazze provenienti da tutto lo Stivale, sostiene i vari colloqui e test d’ammissione. Li passa senza nessuna difficoltà.
Dovete sapere che le selezioni della Emirates sono fra le più rigide e severe e pensate che, nel frattempo, Marianna aveva passato anche i test di selezione della Etihad, un’altra compagnia degli Emirati con sede ad Abu Dhabi. Di fronte la scelta, nessun dubbio. Emirates era veramente il massimo del massimo: un’offerta che non si poteva rifiutare.
“Mi ricordo la partenza, l’ambientamento e i mesi di training per imparare a muoversi sugli aerei, accogliere i passeggeri, tutte le tecniche di sicurezza e gli esami. E’ stato difficile all’inizio, ma quando ho visto arrivarmi a casa la prima divisa da hostess, con il cappello e il tailleur color cachi, mi sono messa a piangere per l’emozione. Ero finalmente diventata una hostess. Ero pronta per volare.
A Giugno del 2014, incominciano i primi voli: Bangkok, Amsterdam, Parigi, Maldive, Mosca e poi l’Australia, con Perth e Sydney, Aukland, la Nigeria,

l’Asia, mille città. Ogni tanto qualche capata in Italia. I ritmi sono molti intensi e reggere la pressione non è affatto facile, eppure dopo le prime stanchezze,

In giro per il mondo: Barcellona

In giro per il mondo: Barcellona

l’abituarsi ai vari fusi orari, il dover combattere costantemente con il jet-lag, Marianna ingrana e inizia veramente ad amare la sua nuova professione.
“E’ stata una bella soddisfazione. Certo, non è esattamente quello per cui avevo studiato, ma per il momento va bene così. E’ bello essere indipendenti, portare uno stipendio a casa, poter aiutare Mamma. Certo il lavoro è tosto, alcuni voli sono veramente duri, per non parlare di certi passeggeri che sono veramente capaci di mandarti al manicomio, ma sono contenta di avercela fatta. In molti erano convinti che fosse un lavoro troppo faticoso per una come me, e invece…. Credo che la cosa più difficile sia dover sorridere ed essere cordiali sempre. In qualsiasi momento. Costi quel che costi. Anche quando dentro vorresti morire. Ma è il ruolo della hostess di volo. Prima di tutto la professionalità.”
I voli si susseguono ma la giovane Marianna, fra una destinazione e l’altra, preferisce uscire e girare le città in cui atterra, anche se spesso il tempo è poco e la tentazione di rimanere in hotel per riposarsi sarebbe forte. Però è bello scoprire nuove culture, visitare nuovi posti, conoscere tante nuove persone. E’ dura, ma ne vale la pena.
Certo, a volte essere lontani da casa, lontani dalla propria famiglia e dagli amici fa male, molto male, ma alla mia domanda: “Non preferiresti tornare a casa? Chi te lo fa fare?” Marianna mi risponde: “Se non lo faccio ora, quando lo farò? Adesso sono giovane….adesso è il momento per prendere e fare esperienze. Tanto vale approfittarne…”