America. Colombo. Duemondi.
Tre parole. Un solo significato: viaggio.
Finalmente siamo arrivati a Washington dopo un giorno intero di viaggio passato fra Malpensa, l’aeroporto di Heathrow di Londra per atterrare a Baltimore alle 21:00 ore locale.
Nove ore di volo, due pasti osceni a bordo, un tedesco a fianco decisamente poco simpatico, ma tutto sommato un volo onesto.
Una considerazione: sono rimasto traumatizzato dal pranzo in aereo, ossia degli informi involucri di pasta e carne, spacciati per tortelloni ai quattro formaggi. Qualcosa di immangiabile, ma quando si ha fame……
Arrivare in America è stato qualcosa di emozionante e non avevo mai visto dei controlli così accurati: impronte digitali, scansione del volto, domande inquisitorie sul motivo della venuta negli Stati Uniti, controllo della valigia con un metal detector grande come un’auto.
L’attenzione è viva, la paura di attentati sempre forte. Le ferite del 11 Settembre hanno lasciato segni evidenti e le bombe di Boston di due settimane fa, hanno riaperto le cicatrici.
E’ un America che sanguina, è una america che pulsa.
Le strade sono ampie, le macchine in pieno stile USA: basti vedere il pulmino che ci ha prelevato dall’aeroporto per portarci in hotel, che sembrava uscito direttamente dai Simpson.
Una figata pazzesca!!!
Ovunque mi giri si vede uno scorcio di memoria, un pezzo di Stati Uniti visto mille volte: un cartello stradale, un semaforo, una catena di fast food.
E’ un mondo affascinante e sarà molto interessante visitarlo, nonostante i mille impegni quotidiani e il poco tempo a disposizione.
La giornata si è conclusa con una rapido e non voluto giro attraverso il National mall, il parco della casa bianca, per raggiungere l’hotel.
In un battibaleno ho potuto vedere da lontano la Casa Bianca, il monumento a Lincoln e a Martin Luther King e l’obelisco nel mezzo del parco.
Sono rimasto a bocca. Nonostante la toccata e fuga veramente di pochi secondi.
Pensate: è bastata una semplice panoramica per farmi sussultare il cuore.
Non so come, ma è come se conoscessi già tutto, come se avessi già visto tutto, nonostante sia la mia prima volta negli States.
La realtà è che la nostra quotidianità è piena zeppa di America, fa parte di noi e delle nostre vite e si ripercuote in tutto.
Mille film, mille sit-com……
Conosciamo tutti l’America pur non essendoci stati mai.
Start spreading the news…..Duemondi è in America!
E voi, cari lettori, spero sarete sempre al mio fianco( nonostante i 12 dollari che chiedono quegli infami del hotel per avere la connessione wi-fi) durante questa settimana.
Let’s go….inizia l’avventura……