E così, siamo arrivati alla fine. Oh Dio, quasi tiro fuori una lacrimuccia, vista la commozione.

La verità è che dovreste essere solamente fieri di voi: siete arrivati fino in fondo. Siete arrivati alla fine della Route 66.

Dopo aver attraversato 8 Stati d’America, dopo aver percorso più di 4000 km lungo strade brecciate e non asfaltate, attraverso boschi, foreste, praterie, deserti; dopo aver guidato per ore e ore e ore lungo rettilinei che si perdevano all’orizzonte, finalmente eccoci alla fine. Benvenuti a Los Angeles!!

Un video in drivelapse che mostra tutta la Route 66: 

 

Il cartello che ormai dovreste conoscere tutti

Il cartello che ormai dovreste conoscere tutti

Se siete stati fortunati e non avete incontrato troppi imprevisti lungo la strada, dopo dieci giorni di viaggio, dovreste essere finalmente arrivati in California. Sia che siate giunti da Las Vegas(cosa che vi consiglio di aver fatto) oppure passando lungo la Old Route 66, il punto di ritrovo sarà Barstow, un luogo chiave della Route 66 da dove partirà il vostro ultimo giorno di viaggio verso l’oceano, verso  Santa Monica Bay, dove potrete finalmente leggere il tanto sognato e agognato cartello “End of the Trail”.

Premessa(molto importante, tra l’altro): sebbene Santa Monica disti solo 3 ore(anche di meno, secondo il vostro navigatore) di auto da Barstow, facendovi credere che sarà una passeggiata quest’ ultima tappa, preparatevi a un vero tour de force, una vera e propria odissea per raggiungere il Pacifico. E non perché sarà un viaggio lungo, attraverso strade ostiche, come lungo tutta la Route, bensì perché vi troverete ad affrontare una giungla di cemento, con un traffico talmente denso e congestionato da mandare fuori di testa anche il più sano di mente.

4000 e passa km

4000 e passa km

Nonostante le 131 misere miglia( circa 210 km), non appena sarete arrivati a San Bernardino, incomincerà la vostra traversata verso la meta finale. Importante: armatevi di pazienza, molta pazienza, ringraziate il Signore che la vostra auto abbia il cambio automatico, e preparatevi a una vera sfida tra curve, salite, semafori, code e tutto il resto per arrivare fino alla St. Monica Bay.

Non c’è molto da dire a riguardo di questo tratto finale della Route 66, oramai tutto quello che di bello c’era da vedere è stato visto, va solo detto che il vero punto d’arrivo della Route 66 un tempo non era Santa Monica Bay ma un ponte di cemento (sempre a Santa Monica) dove iniziava la Interstate 66. Quello che più vi renderà felici e soddisfatti mentre attraverserete tutta la parte nord di Los Angeles, sarà il pensiero di ciò che avete compiuto, di ciò che avete percorso, di ciò che avete fatto. E credetemi: è stata una vera e propria impresa! Pensate alla vostra partenza, a Chicago, a

Le interminabili code di Los Angeles

Le interminabili code di Los Angeles

quando titubanti e impauriti uscivate dalla grande metropoli per immettervi sulla Route 66 e guidare attraverso l’intera America. Illinois, Missouri, Kansas, Oklahoma, New Mexico, Arizona, Nevada e infine California. Se qualcuno vi chiedesse: “Ehi, come è la Route 66?” Voi potreste rispondere: “Mi ha permesso di vedere e conoscere l’America per davvero.”

Perché è proprio così. Nulla come la Route 66 può permettere a una persona di conoscere e scoprire l’essenza più vera dell’America, la sua parte più intima e a tratti più oscura. L’America delle campagne, delle città abbandonate, dei lunghi tratti senza nulla intorno. L’America che ha dentro un’America che ha al suo interno un’altra America ancora. In poche parole: gli Stati Uniti per davvero.

Scusate questa breve digressione, ma la Route 66 genera così tante emozioni da lasciarti prendere la mano anche quando le si ricorda e basta. Tornando al vostro tragitto, se siete fortunati, in 6 ore, ripeto 6 ore, rispetto alle 2 preventivate all’inizio, finalmente sarete arrivati alla discesa che vi aprirà la vista su  Santa Monica Bay. La fine della Route 66.

Obbligatorio: che non vi venga in mente di parcheggiare la macchina prima del molo, diamine, avete guidato per 4000 e passa km, almeno concedetevi la soddisfazione finale di arrivare in auto fino al molo di legno, percorrerlo tutto e arrivare sotto il cartello che sancisce la fine della Route 66. E’ il traguardo della vostra corsa lungo tutta l’America. Credetemi: fa un certe effetto. Da far venire la pelle d’oca.

Ed eccoci, finalmente, all’arrivo: 

Arrivati!!!!!

Arrivati!!!!!

Dopo i grattacieli di Chicago, il Gateway Arch di St.Louis, la città di Springfield, i canali di Oklahoma City,  la tempesta di sabbia a Tucumcari, gli indiani di Santa Fe, il Grand Canyon, il deserto dipinto, Las Vegas, la polizia, il caldo, il freddo, il sole, la polvere, i tramonti, i superamenti dell’orizzonte un paio di volte ogni giorno, la strada a non finire con nulla attorno, le buche sull’asfalto, le fibrillazioni quando si accendeva la lucina della riserva e non si incontravano stazioni di servizio neanche a pagare oro, dopo tutte le persone incontrate sulla Mother Road, le stranezze di una route dove Cadillac conficcate nel suolo o Balene blu sono la normalità, eccovi finalmente a Santa Monica. Per fortuna o sfortuna, dipende dai punti di vista.

Siete sul molo di una delle spiagge più belle del mondo, con le sue montagne russe, il parco divertimenti, i fast food, i negozi, i pescatori, le persone che si fanno il bagno. Guardatevi intorno. Prenderà male, sapete?

Tuttavia, allo stesso tempo, vi rimarrà  la soddisfazione di esserci arrivati rispettando i tempi, riuscendo a vedere tutto, senza lasciare niente alle spalle, e senza rimanere appiedati o smarriti da qualche parte. Avete completato la Route 66!! Non è da poco…
Cotti, stremati, zozzi, completamente prosciugati ma allo stesso tempo contenti. Veramente contenti. Ci sarebbero mille altre cose da dire a riguardo della

L'infinito della Route 66....

L’infinito della Route 66….

Route 66, però credo che sarebbero impossibili da esprimere: la Route la puoi raccontare,come abbiamo fatto in questo blog, certo, ma per comprenderla sul serio bisogna viverla. Salire in macchina e percorrerla tutta. In un unico respiro.
E siate consapevoli di aver vissuto qualcosa di diverso. Qualcosa di eccezionale. Qualcosa che racconterete ai vostri nipotini.

GET YOUR KICKS ON THE ROUTE 66!!!